Allattare in Gravidanza: si può o no?

Molte mamme che vivono una nuova gravidanza poco dopo la prima si trovano a dover affrontare un dilemma sul quale, purtroppo, vi è ancora molta disinformazione: si può allattare al seno durante una gravidanza?

Quali rischi comporta? Ed è vero che ci possono essere conseguenze gravi per il feto? Queste sono solo alcune delle domande che le mamme in dolce attesa si pongono e che spesso le portano ad interrompere l’allattamento del primogenito per paura.

Bisogna quindi partire dal principio e rassicurare le gestanti poiché allattare in gravidanza non ha alcuna conseguenza su quest’ ultima, non esistono basi scientifiche sulle quali le precedenti domande possano trovare un fondo di verità, esse sono infatti solo frutto di supposizioni non basate sul metodo scientifico tradizionale e quindi sterili per definizione.

A dirlo è il dottor Riccardo Davanzo, neonatologo presso l’ ospedale Burlo Garofolo di Trieste non che uno dei massimi esperti di allattamento al seno in Italia.

I presunti rischi dell’allattamento in gravidanza

Allo scopo di dare prove tangibili alle nostre lettrici di quanto affermato nel paragrafo precedente, vogliamo analizzare approfonditamente i presunti rischi derivanti dall’allattare in gravidanza così che esse siano consapevoli che non vi è nulla di cui aver paura.

Una delle “accuse” più frequenti mosse all’allattamento durante il periodo di gestazione è quella di sottrarre nutrienti alla mamma portando di conseguenza a complicazioni durante lo sviluppo del feto.

Premesso che è veritiero che il fabbisogno di alcuni nutrienti specifici durante i 9 mesi aumenta, con una corretta alimentazione, varia e soprattutto senza la presenza di diete di esclusione, la mamma avrà a disposizione tutto ciò di cui può avere bisogno per sé e per il bambino.

Altre voci vorrebbero farvi credere che l’allattamento al seno stimolerebbe alcune contrazioni anomale dell’utero che potrebbero portare ad un aborto. A tal proposito riportiamo di seguito le parole del dott. Davanzo in una recente intervista:

“Anche questa tesi è infondata. In proposito è stato condotto un solo studio che ha dimostrato che l’incidenza di aborto nelle donne che hanno continuato ad allattare ed in quelle che prudenzialmente hanno deciso di smettere è stata identica.”

Un fattore da tenere in considerazione è invece la produzione di colostro in gravidanza, un particolare tipo di latte che viene prodotto dalla mamma solo durante i 9 mesi e nei primi giorni di allattamento.

Questa sostanza, più viscosa del latte cosiddetto “maturo”, è composto in prevalenza da carboidrati, proteine ed anticorpi ma povero di grassi. Si tratta infatti del primo latte che assume il neonato ed ha la funzione di aiutare il suo apparato digerente a prepararsi per la suzione di nutrienti più complessi.

Esso ha un sapore molto diverso dal latte maturo e può influire sull’appetito del primogenito. Va ricordato però che il bambino sarà già in fase di svezzamento in quel periodo e di conseguenza il latte materno non sarà più la sua fonte di sostentamento principale.

Le uniche conseguenze che ci si possono aspettare dalla sua assunzione sono un totale distaccamento del bambino dal seno materno dovuto al sapore differente e una consistenza più liquida delle feci, dovuta all’ effetto lassativo del colostro.

Riassumendo, si può allattare in gravidanza senza rischi ne per il feto ne per il primogenito. L’importante è mantenere una dieta sana ed equilibrata.

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