Un bambino nel pancione della mamma resta a occhi chiusi fino alla ventottesima settimana, quando apre gli occhi e inizia a vedere e riconoscere la luce, che passa attraverso le pareti addominali.
In molti ci domandiamo se un bambino vede già da neonato, una volta venuto al mondo.
La risposta è affermativa e dimostrabile.
Il bambino, appena nato, ha gli occhi gonfi per gli sforzi durante il parto e devono passare delle ore prima che si sgonfino.
Ma il bambino anche se non in modo non nitido e non chiaro vede sin da subito e sa discernere la luce dal buio.
Innanzitutto si deduce che il bambino vede sin da subito dal fatto che il neonato, a poche settimane di vita, se, improvvisamente, è colto da una fonte di luce sbatte le palpebre.
Osservando, poi, più attentamente , ci si rende conto che le sue pupille vanno restringendosi, una reazione spontanea dell’occhio a una fonte luminosa.
Un neonato di poche ore di vita ha la capacità di vedere e distinguere un oggetto anche se a breve distanza, trenta volte meno bene rispetto ad un essere umano adulto, ma a dieci giorni già inizia a essere attratto da fonti luminose e apre le palpebre, andando sempre più migliorando.
All’ inizio vede soltanto ad una distanza massima di venticinque centimetri.
La sua attenzione e la sua vista si concentrano sui volti, osserva i genitori e impara a conoscerli anche se non li vede in maniera del tutto definita.
Per questo motivo un neonato andrebbe tenuto tanto tempo in braccio; è fondamentale che scorga il volto di sua madre, osservandolo a una distanza ravvicinata, tale da consentirgli di imprimerlo nella mente e dare il via a una vita serena e felice, guidato da colei che appena venuto al mondo rappresenta la persona più importante per lui.
Riesce, naturalmente, a vedere più facilmente oggetti in movimento piuttosto che oggetti fissi.
La casetta delle api, il carillon per la culla o una qualsiasi giostrina è un aiuto molto valido e utile per iniziare a sviluppare il senso della vista.
Però per distinguere bene un oggetto, rispondere in maniera più coordinata con la vista e ampliare lo spazio di veduta occorre attendere almeno tre mesi.
A tre mesi arriva a vedere fino a otto metri di distanza e riesce a captare per bene anche le espressioni dei volti percependone le emozioni, soprattutto riesce a identificare con estrema facilità un sorriso.
Il genitore che vuole vedere come il bambino sia in grado di vedere e seguire gli oggetti in movimento, può spostare il proprio dito da sinistra verso destra e viceversa, osservando che il bambino ruota la destra seguendo la direzione in cui si sposta il dito.
A quattro mesi il bambino inizia a scoprire i sensi, gioca come le sue manine, ne segue con lo sguardo i movimenti che fa e inizia a vedere i colori.
A sei mesi il bambino riesce, finalmente, a focalizzare bene lo sguardo su un oggetto, gli occhi riescono a guardare dritto e va sempre più maturando la “macula della retina” attraverso la quale l’occhio vede.
Per questo motivo, accostandogli un oggetto al visino, il bambino reagisce restringendo le pupille e convergendo gli occhi.
Riesce a cogliere più dettagli e perde ore e ore a divertirsi fissando ed esplorando gli oggetti con la vista, passando dall’osservazione di un oggetto all’altro, cercando di afferrare e manipolare quanti più oggetti può.
Il bambino, ancora piccolo, continua a mettere a fuoco gli oggetti e ad allenare la vista, ma a nove mesi siamo ancora ai 4/10 per la vista.
Ad un anno del bambino la vista raggiunge i 5/10, e sa coordinare perfettamente il movimento degli occhi.
Ciò che avviene di importantissimo a un anno nello sviluppo della vista di un bambino è che inizia a percepire con gli occhi gli oggetti nelle tre dimensioni, a vedere anche le cose in rilievo.
Questa “visione tridimensionale” si perfeziona intorno ai cinque o sei anni di vita.
Fino ai sette anni i bambini continuano a non vedere e distinguere benissimo gli oggetti troppi da vicino è così fino ai quattordici anni quando la vista si assesta.
I bambini anche se più grandicelli non riescono a scorgere perfettamente gli oggetti nel loro aspetto tridimensionale e a conferma di ciò il fatto che quando disegnano, le raffigurazioni sembrano piatte e schiacciate.
Il senso della vista è molto complesso, per questo si sviluppa gradualmente.
La totale evoluzione da quando era ad occhi chiusi nel pancione della mamma a quando è venuto al mondo che ha spalancato la vista anche se può sembrare lento non lo è affatto, considerato che non ci si limita a vedere, ma deve avvenire nel bambino un processo di educazione all’osservazione connesso e strettamente legato allo sviluppo cerebrale
Il genitore che vuole rendersi conto se il proprio bambino vede anche se neonato, una volta escluso alla nascita qualsiasi disturbo visivo, può praticare uno degli esercizi descritti.
Ad esempio accostandosi al suo volto e osservare se ha una reazione restringendo le palpebre, così come se accendendo la luce può notare che il bambino prova un certo fastidio.
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