quale ciuccio scegliere?

Anche se pediatri e ostetriche lo sconsigliano, per non compromettere l’allattamento al seno, l’utilizzo del ciuccio può essere di grande aiuto a tutte le mamme in caso di pianto inconsolabile del bambino.

Un alleato da utilizzare in caso di necessità e che riesce a tranquillizzare il piccolo.

Per i bimbi, infatti, si tratta di un oggetto di conforto che ricorda il seno della mamma e l’allattamento. Succhiandolo il bambino si calma e trova di nuovo la serenità. Ecco perché tante mamme non possono farne a meno, sin dai primi giorni di vita del piccolo, quando i pianti sono ricorrenti.

Due sono i punti, però, da precisare sull’utilizzo del succhietto.

Il primo: il ciuccio non vizia il bambino.
Se usato con moderazione e buon senso infatti aiuta il piccolo e anche i genitori ad affrontare momenti difficili.

Il secondo punto: non comporta problemi alla dentizione e allo sviluppo della bocca del bambino.
Non esistono, infatti, studi che dimostrino che l’utilizzo del ciuccio nel primo anno di vita danneggi la bocca. Questo se utilizzato in modo corretto e non eccessivo solo fino a massimo due anni di età. Successivamente è meglio toglierlo.

In commercio esistono numerosissimi modelli di ciuccio, quindi è importante fare chiarezza su alcune caratteristiche per capire quale ciuccio scegliere per il nostro bambino.

MATERIALI – Silicone, lattice / caucciù.

Questi sono i materiali più utilizzati per la realizzazione dei ciucci. Generalmente sono i bambini a scegliere quale preferiscono. I genitori infatti possono preferire un materiale o modello piuttosto che un altro, ma sarà il piccolo ad accettare o meno il ciuccio proposto.

Anche se sembra strano, ogni piccolo ha i suoi gusti in fatto di succhietti.

In linea di massima i pediatri consigliano il silicone nei primi mesi di vita, perché facile da sterilizzare (rimane inalterato), mentre il caucciù (materiale naturale) è maggiormente indicato dopo lo svezzamento perché più resistente ai denti dei piccoli.

ciucci in silicone

Ciucci in caucciù

MODELLI

Esistono diverse forme di ciuccio, in particolare della parte che il bambino succhia.

Il succhietto può essere di forma anatomica, a ciliegia oppure a goccia. Anche in questo caso, ciascuno dei modelli, è consigliato a seconda della fascia di età del bambino.

Ma si tratta di suggerimenti.

Quello che somiglia maggiormente al capezzolo materno è quello a ciliegia, quindi più indicato nei primi mesi del bambino per non confonderlo.

Normalmente è ben accettato sin da subito anche dai prematuri.

Anche la forma a goccia è consigliata dalla nascita fino al primo anno di vita perché il bambino riesce a succhiarlo bene grazie alla sua forma regolare. Dopo l’anno di età il consiglio è quello di scegliere invece un ciuccio anatomico, disegnato per seguire il regolare sviluppo della bocca del bimbo.

Non è però detto che il bambino accetti di cambiare modello di ciuccio nel corso della crescita.

Ci sono piccoli, infatti, che vogliono sempre lo stesso tipo di succhietto.

DESIGN

Ogni brand studia modelli di ciuccio pratici ma soprattutto belli da vedere.

Tra le particolarità che un ciuccio deve sicuramente avere c’è il gancetto frontale per poterlo fermare a un porta ciuccio e i fori di passaggio dell’aria sulla parte che copre la bocca.

Quest’ultima caratteristica è fondamentale.

Non solo perché aiuta il piccolo nella fuoriuscita dell’aria e della saliva (che in questo modo non si accumula), ma anche per scongiurare possibili casi di morti improvvise infantili (dette SIDS).

Molti modelli di ciuccio in commercio hanno poi uno speciale cappuccio protettivo.

Questo accessorio risulta pratico per coprire la parte del ciuccio che il bimbo mette in bocca, soprattutto quando si è fuori in giro. Così facendo il succhietto rimane pulito e pronto per essere dato al bambino in caso di bisogno.