Una delle domande più frequenti che i neo-genitori si pongono è: come si fa a far fare il ruttino al neonato? Prima di procedere alle meccaniche più efficaci e ai consigli utili degli esperti per far fare il ruttino, bisogna fare una breve premessa che tutti dovrebbero tenere bene a mente.
Il ruttino non è obbligatorio e non tutti i bambini lo fanno dopo la pappa perciò cara mamma e papà, non allarmarti se il tuo bebè non lo fa, non significa che non abbia digerito bene. Inoltre, se allattate il bimbo con un biberon anticoliche, allora è quasi certo il pupo non farà alcun ruttino: la valvola di questo tipo di biberon filtra l’aria in eccesso, impendendo che entri nel corpo de neonato (perché è questo il motivo per cui il bimbo rutta!).
Questo non solo rende il ruttino superfluo, ma aiuta anche a evitare spiacevoli inconvenienti: uno su tutti le temibili colichette dei neonati.
Cos’è il ruttino?
Erroneamente si pensa che il ruttino sia il modo che ha il corpo del bambino per suggerire l’avvenuta digestione del latte. In verità però è solo un modo che ha lo stomaco per liberarsi dell’aria in eccesso accumulatasi durante la poppata.
Quando il bambino sugge il latte infatti, tanto più è vorace tanta più aria risucchia insieme al cibo, la quale finisce poi per accumularsi nella parte alta dello stomaco dandogli il senso di sazietà. In questi casi si capisce subito che il bambino ha bisogno di fare il ruttino perché interrompe bruscamente il pasto.
Le 3 tecniche per far fare il ruttino
Quando si presenta la situazione sopra citata vi sono essenzialmente 3 metodi efficaci per aiutare il bambino ad espellere l’aria in eccesso:
- Il metodo più classico e conosciuto è quello di prendere in braccio il bebè e poggiarlo sulla propria spalla sorreggendogli collo e testa con una mano, mentre con l’altra si massaggia delicatamente la schiena fra le scapole o gli si danno leggeri colpetti.
- Il secondo metodo, particolarmente indicato per far riprendere la poppata quando essa viene interrotta bruscamente per un accumulo d’aria, è quello di mettere il piccolo seduto sulle vostre gambe, con la schiena ben dritta, sostenendogli la testa e massaggiando sempre la schiena, oppure facendogli fare piccoli saltelli come quando si fa “Cavalluccio” ma ovviamente più lievi.
- La terza ed ultima tecnica consiste nel far sdraiare il bebè sulle tue gambe pancia sotto, inclinandogli leggermente la testolina in modo da facilitare l’uscita dell’aria coi soliti massaggini dietro le scapole.
Qualunque sia il metodo che scegliete di adottare, ricordati di munirti sempre di un bavaglino o un asciugamano da poggiare sulla spalla o sulle vostre gambe onde prevenire i frequenti rigurgiti che spesso accompagnano il ruttino, a causa dell’esofago non ancora del tutto formato nei neonati.
Un altro valido consiglio per limitare la suzione di aria insieme al latte è quello di optare, quando è possibile, per l’allattamento al seno oppure imparare a tenere il biberon inclinato di circa 45 gradi e controllare sempre che nella tettarella non siano presenti bolle d’aria.