Suzione neonato: può essere sostituta dal tiralatte?

Tutte le donne che aspettano un bambino o che già tengono un neonato tra le loro braccia lo sanno, l’allattamento al seno è importantissimo per la salute del bambino ma anche della madre, è un ciclo della vita fondamentale e, quando possibile, bisogna concedersi questo intimo rituale.

Tuttavia, come spesso accade, esistono dei limiti, sorgono dei problemi e l’allattamento non può avvenire in modo naturale o, per lo meno, come lo desidererebbe la madre.

Esistono, però, delle valide alternative come il tiralatte, uno strumento che non deve mai mancare nel corredo di una neo mamma e che si rivela fondamentale quando il bambino non riesce a effettuare una corretta suzione, quando il latte è troppo, quando è troppo poco e quando, invece, la madre non può attaccarlo al seno tutte le volte che sarebbe necessario.

Si potrebbe dire che in alcuni momenti e in alcuni casi particolari il tiralatte sostituisca la suzione del neonato, anche se non può essere considerata alla stessa maniera perché si tratta sempre di un’attività artificiale, al contrario di quella di suzione del neonato che, invece, è quanto di più naturale possa esistere.

Come funziona il tiralatte

Il tiralatte simula l’attività di suzione del neonato ed è importantissimo per conservare il latte materno. Questo anche in ottica del poter sapere quanto latte deve bere il neonato, seguendo le indicazioni del pediatra di fiducia.

Inoltre, una madre che allatta deve prepararsi a qualunque evenienza e avere sempre a portata di mano del latte può rivelarsi fondamentale quando si è impossibilitate all’allattamento al seno.

I motivi possono essere vari, uno dei più frequenti è, per esempio, l’incubazione del bambino che richiede alcune cure particolari appena nato. In questo caso, se già la mamma ha prodotto il primo latte, gli infermieri le chiedono di estrarlo con il tiralatte sia per cominciare a nutrire il bambino con il frutto del corpo materno, che comunque sia contiene molti più nutrienti ed enzimi di qualsiasi latte artificiale, sia per aiutare la madre e svuotare il seno. Infatti, quando alla madre arriva la prima montata lattea, il liquido dev’essere necessariamente asportato per evitare la formazione di una mastite e, comunque, per aumentare la produzione di anticorpi: l’azione del bambino favorisce lo svuotamento stimolando le ghiandole e massaggiando il capezzolo, cosicché la madre possa sempre essere nelle condizioni di allattarlo.

Un’altra fattispecie piuttosto frequente in cui il tiralatte sostituisce il bambino si verifica quando il neonato è troppo piccolo per esercitare la necessaria forza di suzione e la sua azione risulta essere inefficace per nutrirlo a dovere.

In questo caso, lasciando che il bambino si attacchi al seno tutte le volte che lo richiede, bisogna integrare la sua suzione con quella del tiralatte.

Ovviamente, se ci si accorge che il bambino fatica più del dovuto e che i risultati non sono soddisfacenti, non è utile lasciarlo per troppo tempo, bisogna intervenire con il biberon di latte tirato per poi farlo rilassare e addormentare.

La suzione col tiralatte viene consigliata soprattutto la notte, quando la mamma è rilassata nel letto e al buio, possibilmente con la creatura vicina: queste condizioni, secondo i medici, favoriscono una maggiore produzione di latte di una qualità superiore.

Il funzionamento del tiralatte simula in tutto e per tutto quello della suzione naturale. Tuttavia, alcuni studi scientifici suggeriscono di non abusarne: un uso prolungato di questo strumento può causare il cambiamento del microbiota del latte materno, esponendo il neonato al rischio di ingerire batteri ambientali nocivi.

A grandi linee, tuttavia, la maggior parte delle donne vi fa ricorso durante l’allattamento, anche solo per vuotare il seno dagli accumuli di latte prodotto in eccesso o per liberare i condotti quando si creano degli intralci che impediscono il giusto deflusso.

Non bisogna comunque dimenticare che quando possibile si può, e si deve, attaccare il bambino al seno: quest’azione è un momento di estrema intimità tra il bambino e sua madre, è la prima vera forma di amore volontaria che si compie tra i due ed è indispensabile per permettere al bambino di conoscere la persona che per lui sarà la più importante della sua vita.

Non bisogna arrendersi al primo tentativo e utilizzare subito il tiralatte se il bambino nei primi giorni di vita non sembra essere in grado di succhiare correttamente: per lui è una prima volta, è inesperto e deve capire come funziona, ci sono bambini che imparano prima, altri che ci mettono un po’ di più, ma bisogna avere estrema pazienza e, al limite, se si nota una difficoltà eccessiva che si traduce in una scarsa nutrizione, intervenire col tiralatte, ma sempre e comunque dopo aver fatto un tentativo deciso di allattamento diretto al seno.

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